Nuovo Contributo a Fondo Perduto Ristorazione

Il Ministero dell’Agricoltura ha messo a disposizione una dote da 76 milioni di Euro sotto forma di contributo a fondo perduto per promuovere l’innovazione e la formazione all’interno di ristoranti, pasticcerie e gelaterie.

 

Il suddetto contributo prevede un massimo 30.000 Euro per singola impresa, e comunque non superiore al 70% delle spese totali ammissibili, sia per l’acquisto di macchinari e attrezzature che relativamente allo stipendio lordo da corrispondere ai giovani apprendisti.

 

A gestire il bando è Invitalia. Le domande potranno essere presentate su un’apposita piattaforma web a decorrere dal 1° marzo e fino al 30 aprile 2024. Le istanze saranno valutate seguendo l’ordine cronologico di arrivo.

 

I beneficiari dell’intervento sono imprese operanti nei settori identificati dai codici ATECO:

 

  • 10.11 “Ristorazione con somministrazione”;
  • 10.30 “Gelaterie e pasticcerie”;
  • 71.20 “Produzione di pasticceria fresca”.

 

Sono ammissibili le spese relative all’acquisto di macchinari professionali e beni strumentali all’attività di impresa nuovi di fabbrica, organici e funzionali, acquistati alle normali condizioni di mercato da terzi che non hanno relazioni con l’impresa, sostenute dopo l’invio della domanda.

 

Non sono ammesse le seguenti spese:

 

  • acquisto di componenti, pezzi di ricambio o parti di macchinari, impianti e attrezzature che non soddisfano il requisito dell’autonomia funzionale;
  • terreni e fabbricati, incluse le opere murarie di qualsiasi genere, ivi compresi gli impianti idrici, elettrici, di allarme, di riscaldamento e raffreddamento;
  • mezzi targati;
  • beni usati o rigenerati;
  • utenze di qualsiasi genere, ivi compresa la fornitura di energia elettrica, gas, etc.;
  • imposte e tasse;
  • contributi e oneri sociali di qualsiasi genere;
  • buoni pasto;
  • costi legali e notarili;
  • consulenze di qualsiasi genere;
  • non direttamente finalizzate all’attività dell’impresa.

 

Il fondo perduto ristorazione prevede l’erogazione di un contributo in conto capitale non superiore:

 

  • al 70% (settanta per cento) delle spese totali ammissibili;
  • a 30.000 (trentamila/00) euro per singola impresa.

 

Ai fini dell’erogazione dei contributi l’impresa deve presentare apposita richiesta secondo i termini e le modalità che verranno definiti entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore del decreto. La richiesta di erogazione deve essere trasmessa dall’impresa al Ministero entro i trenta giorni successivi alla data di ultimazione delle spese allegando alla richiesta di erogazione dell’agevolazione:

 

  • copia delle fatture elettroniche relative all’acquisto di macchinari professionali e beni strumentali;
  • documentazione atta ad attestare la piena tracciabilità delle spese sostenute dall’impresa (ordinativi di pagamento ed estratti conto);
  • relazione tecnica finale recante la descrizione degli investimenti effettuati e attestante il completo pagamento delle relative spese.

 

L’erogazione avverrà entro novanta giorni dalla ricezione della richiesta, previa verifica da parte di Invitalia del rispetto dei requisiti soggettivi e oggettivi e della completezza e regolarità della documentazione trasmessa. É prevista l’erogazione di un anticipo nella misura massima del 50% del contributo richiesto, previa presentazione, da parte dei beneficiari del finanziamento, di fidejussione bancaria o assicurativa.

 

 

 

A tal fine sono ammissibili le spese sostenute dopo la presentazione della domanda e relative all’acquisto di macchinari professionali e beni strumentali all’attività di impresa. I beni devono essere nuovi di fabbrica, acquistati a normali condizioni di mercato e da terzi, che non hanno relazioni con l’impresa, ed essere mantenuti nello stato patrimoniale dell’impresa per almeno tre anni dalla data di concessione del contributo.

 

Non sono ammesse spese per:

 

  • componenti, pezzi di ricambio o parti di macchinari/impianti/attrezzature che non soddisfano il requisito dell’autonomia funzionale;
  • terreni, fabbricati, opere murarie;
  • beni usati o rigenerati.

 

Il Fondo per il sostegno delle eccellenze della gastronomia e dell’agroalimentare italiano offre un contributo a fondo perduto fino al 70% delle spese ammissibili e comunque nel limite di 30.000 € per singola impresa.

 

Sono ammesse due tipologie distinte e alternative di intervento, finanziate rispettivamente con 56 e 20 milioni di euro:

 

  • acquisto di macchinari professionali e beni strumentali all’attività di impresa nuovi di fabbrica, organici e funzionali all’attività svolta. I beni acquistati devono essere mantenuti nello stato patrimoniale dell’impresa per almeno tre anni dalla data di concessione del contributo. Le spese devono essere sostenute dopo l’invio della domanda di agevolazione.
  • spese relative alla remunerazione lorda relativa all’inserimento nell’impresa, con contratto di apprendistato, di uno o più giovani diplomati nei servizi dell’enogastronomia e dell’ospitalità alberghiera.

 

I giovani diplomati devono essere in possesso dei seguenti requisiti:

 

  • aver conseguito un diploma di istruzione secondaria superiore presso un Istituto professionale di Stato per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera (IPSEOA) da non oltre cinque anni;
  • non aver compiuto, alla data di sottoscrizione del suddetto contratto di apprendistato, i trenta anni di età.

 

 

Sono escluse:

 

  • l’acquisto di componenti, pezzi di ricambio o parti di macchinari, impianti e attrezzature che non soddisfano il requisito dell’autonomia funzionale;
  • terreni e fabbricati, incluse le opere murarie di qualsiasi genere, ivi compresi gli impianti idrici, elettrici, di allarme, di riscaldamento e raffreddamento;
  • mezzi targati;
  • beni usati o rigenerati;
  • utenze di qualsiasi genere, ivi compresa la fornitura di energia elettrica, gas, etc.;
  • imposte e tasse;
  • contributi e oneri sociali di qualsiasi genere;
  • buoni pasto;
  • costi legali e notarili;
  • consulenze di qualsiasi genere.

 

Le domande telematiche dovranno essere presentate a partire dal 1° marzo 2024, fino a esaurimento fondi, sul portale di Invitalia e saranno istruite in ordine cronologico di arrivo.

 

Le spese preventivate dovranno essere sostenute interamente entro 8 mesi dalla concessione del contributo. È consentita l’erogazione di un anticipo nella misura massima del 50%, previa presentazione, da parte dei beneficiari del finanziamento, di una fidejussione bancaria o assicurativa.

 

Entro 30 giorni dalla data di ultimazione delle spese, l’impresa dovrà presentare la richiesta di erogazione dei contributi, allegando:

 

  • copia delle fatture elettroniche;
  • contabili di pagamento;
  • una relazione tecnica finale recante la descrizione degli investimenti effettuati e attestante il completo pagamento delle relative spese.

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