Il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto legislativo che introduce modifiche al codice della crisi di impresa e dell’insolvenza. Parallelamente, con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, è stata spostata al 16 maggio 2022 l’entrata in vigore del nuovo codice della crisi d’impresa. Contemporaneamente, è rinviata al 31 dicembre 2023 anche l’implementazione delle procedure di allerta e di composizione assistita della crisi.
Sono soprattutto due i punti importanti a cui l’imprenditore deve far fronte con scelte e azioni operative:
- disporre di un adeguato assetto organizzativo;
- tenere monitorato l’equilibrio economico finanziario dell’impresa, anche in modo prospettico.
Per il secondo punto è fondamentale il calcolo degli indicatori, soprattutto del DSCR ovvero il servizio del debito, cioè l’ammontare che serve per pagare gli interessi e le rate capitale dei finanziamenti alle imprese. In pratica, il DSCR verifica quanto il flusso finanziario generato è in grado di coprire il servizio del debito. Vengono inoltre previste agevolazioni per accompagnare le imprese in difficoltà verso possibili soluzioni, come ad esempio l’introduzione della figura dell’esperto che può aiutare l’azienda nel risanamento. Per le aziende, il rinvio del Codice della Crisi di Impresa e della composizione negoziata hanno lo scopo di semplificare la procedura di risanamento di eventuali situazioni di crisi. Per questo, per l’imprenditore, una possibilità per salvaguardare il valore dell’impresa e del suo patrimonio è di farsi affiancare da un consulente specializzato in finanza d’azienda per redigere un corretto sistema di monitoraggio e di gestione della tesoreria aziendale. Il sistema di allerta prevede l’introduzione di una serie di nuovi strumenti e l’adozione di nuovi obblighi che coinvolgeranno molti soggetti: imprenditori, professionisti ed enti pubblici. A questi soggetti, singolarmente o congiuntamente tra loro, sarà chiesto il monitoraggio dell’andamento delle imprese e l’attivazione tempestiva, alla rilevazione dei primi sintomi di crisi, per la prevenzione della manifestazione dello stato di insolvenza, con lo scopo principale di salvaguardare il valore delle aziende in difficoltà e la tutela dell’occupazione. Tra gli strumenti dell’allerta rientrano, ad esempio, l’utilizzo di specifici indici ed indicatori della crisi che, applicati ai bilanci aziendali, possono segnalare situazioni di difficoltà, l’ampliamento dell’obbligo di nomina degli organi di controllo a società fino a poco tempo fa esonerate ed obblighi organizzativi posti a carico dell’imprenditore.